Questa cosa qua

L diceva, facciamo questo, facciamo quello ma alla fine andavano in giro a rubare. Mi diceva lavoriamo col fumo, lavoriamo col fumo, e poi mi portava in giro a fare furti e non rubavamo mai niente. Ascoltami, gli ho detto un giorno, tu mi dici che dobbiamo vendere il fumo e mi porti in giro a rubare, ma come cazzo è che non rubiamo mai niente? E a me questa cosa di andare in giro a cercare delle cose da rubare non piaceva, A me non piace questa cosa, gli ho detto, se c’è qualcosa che vale la pena va bene altrimenti a rubare vacci da solo, e così dopo un po’ se ne è venuto fuori con questa storia del minimarket, una cosa facile facile, mi ha detto, non ci sono guardie, niente, entriamo e portiamo via tutto. Lui lo sapeva che ero uno fidato e che se c’era da fare una cosa la facevo. C’è da scippare una valigetta a un tipo che esce da un negozio, mi dicevano i D, ci sono tre milioni per te, e io andavo a scippare la valigetta al tipo che usciva dal negozio. C’è da ripulire quella casa e io entravo e ripulire quella casa. C’è da mazzolare quello, e io mazzolavo quello. Facevo tutto e lo facevo bene, lo sapevano tutti che facevo bene le cose. E poi c’era mia madre che diceva che doveva restituire dei soldi a uno, così diceva, devo restituire dieci milioni a uno, soldi che si era fatta prestare per mandare avanti la famiglia. Avevo bisogno di soldi e così a L gli ho detto che andava bene, va bene, gli ho detto, facciamo questa cazzo di rapina, gli ho detto, basta che non sia come con le puttane. L si era fissato di fare il pappone e voleva tirarmi in mezzo, poco sbattimento e un sacco di soldi, ci facciamo aiutare da G, diceva, ma finiva che se le chiavava tutte senza pagare e dopo un po’ quelle gli hanno detto, Hai rotto il cazzo, o paghi o è meglio che non ti fai più vedere. Il giorno che siamo andati al minimarket ero ingriffato marcio, di cose ne avevo fatte ma una rapina in un negozio mai, avevo il cannone, avevo tutto, ma mi cagavo addosso. Ci siamo fermati poco prima e mi sono infilato il passamontagna, mi infilo il passamontagna e L niente, mi guarda e non si infila niente, Che cazzo mi guardi? gli chiedo, infilati il cappuccio, e lui mi fa, Io ti aspetto qui, entra, ti aspetto qui in macchina. E, minchia, mi è partito l’embolo, ma che aspetti qui, tu sempre comodo vuoi stare, ma va affanculo, gli ho detto. D’ora in poi si fa come dico io, se vogliamo lavorare col fumo, lavoriamo col fumo sennò niente, per te dentro non ci finisco. E così ci siamo messi a lavorare col fumo.

– Alessandro Mazzina –