Scrivere un libro non è cosa semplice e quindi ci siamo inventati Mohop.
Mohop è un bel salto, preparato con cura, rivolto agli studenti dei Accademici e Production di Scrittura Creativa. La rincorsa è piuttosto lunga: si parte dalla bozza di un progetto narrativo per arrivare alla presentazione editoriale di un romanzo. In mezzo, ci sono gli esercizi mirati per trovare la propria voce, tantissime revisioni, l’editing approfondito, innumerevoli stesure e la costruzione di un’opera intera.
Non si rimane mai da soli: Stefano Valenti, traduttore per Feltrinelli con Germinale di Émile Zola, Il giro del mondo in ottanta giorni, Ventimila leghe sotto i mari e Viaggio al centro della Terra di Jules Verne, autore di La fabbrica del panico (Premio Campiello Opera Prima 2014, Premio Volponi Opera Prima 2014 e Premio Nazionale di Narrativa Bergamo 2015) e Rosso nella notte bianca (Premio Volponi 2016) e nostro docente di Scrittura Creativa, seleziona i progetti e accompagna gli allievi verso la pubblicazione, passo dopo passo.
Esiste un tempo per i silenzi e un tempo per l’interiorità che grida. Esiste un tempo per fermarsi a respirare e un tempo per dare fuoco a tutto nel tentativo di cercare qualcosa, che poi cosa sia non si sa mai fino in fondo.
A Mohole, il 2023 aveva bisogno di liberarsi e parlare con franchezza, senza nemmeno la punteggiatura: ecco perché a giugno non vedevamo l’ora di rivedere Francesco Bruni con essere franco (Prospero Ed.), il suo primo romanzo.
Francesco Bruni è nato a Vittorio Veneto nel 1992. Ha frequentato la scuola di scrittura Mohole e lavora come redattore al Sape, laboratorio editoriale che si occupa principalmente di libri per l’infanzia. Nel 2012 ha pubblicato la raccolta di poesie Le calle sfiorite (ed. Italia Letteraria). essere franco è il suo romanzo d’esordio.
Quel giorno per parlare ci si guardava negli occhi. Poi si raccontava, con la voce un po’ rotta dall’affetto, di storie che non vedevano l’ora di tirare fuori la testa e respirare forte. Ascoltavano in tanti: 23 case editrici. E l’aria, quel giorno, era piena di sogni.
Era la terza edizione di Mohop, con lo strascico di virtuale e mascherine, e si raccontava così:
Komunumo di Alessia Passalia Garro
Fiore di devozione di Carlotta Pinto
Contiene Fluoxetina di Martina Costantino
L’essere, Franco di Francesco Bruni
Frantumazione di Giuliano Federico
Ci sono percorsi che sono fatti per scontrarsi e poi per incontrarsi. Intorno, si respira il gelo. E dopo il caldo, improvviso, non voluto, inevitabile. Che poi, qualche volta, è proprio quello che serve, soprattutto se è gennaio e se qui a Mohole arriva la prima copia di Sacche d’Estate (Prospero Ed.) di Umberto Mario Garipoli, che sa ancora di nuovo.
Umberto Mario Garipoli nasce, cresce e vive nella provincia milanese. Collabora con diverse aziende pubblicitarie come sceneggiatore, scrittore e illustratore. Sacche d’estate è il suo primo romanzo.
Martedì, 13 ottobre 2020. Era l’anno della sospensione, ma erano testardi. Era l’anno del silenzio, ma si erano accorti di avere qualcosa da dire. Era l’anno di un nuovo Mohop, il secondo, e forse era per questo che non si erano fermati:
Nervi di Andrea Depaoli
La colonia delle tenebre di Beatrice Squinzani
Benevolenza di Sergio Rovella
Sacche d’estate di Umberto Mario Garipoli
Avevano ragione.